
Il vigneto Poggio Diamante, scoperto da Marie de Labrugiere fu piantato per la prima volta nella metà dell’’800. Da questo la giovane vedova Gondi produceva un vino di grande struttura e carattere che si contraddistinse all’expo di Parigi nel 1889. Questo vigneto reimpiantato da Bernardo Gondi nel 2000 da sempre vigneto principale per il Villa Bossi, altro gemma del Chianti Rufina. I diversi cloni di Sangiovese del vigneto donano a questo vino grande eleganza e carattere.
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Il vigneto Poggio Diamante, scoperto da Marie de Labrugiere fu piantato per la prima volta nella metà dell’’800. Da questo la giovane vedova Gondi produceva un vino di grande struttura e carattere che si contraddistinse all’expo di Parigi nel 1889. Questo vigneto reimpiantato da Bernardo Gondi nel 2000 da sempre vigneto principale per il Villa Bossi, altro gemma del Chianti Rufina. I diversi cloni di Sangiovese del vigneto donano a questo vino grande eleganza e carattere.
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Il vigneto Poggio Diamante, scoperto da Marie de Labrugiere fu piantato per la prima volta nella metà dell’’800. Da questo la giovane vedova Gondi produceva un vino di grande struttura e carattere che si contraddistinse all’expo di Parigi nel 1889. Questo vigneto reimpiantato da Bernardo Gondi nel 2000 da sempre vigneto principale per il Villa Bossi, altro gemma del Chianti Rufina. I diversi cloni di Sangiovese del vigneto donano a questo vino grande eleganza e carattere.
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Il vigneto Poggio Diamante, scoperto da Marie de Labrugiere fu piantato per la prima volta nella metà dell’’800. Da questo la giovane vedova Gondi produceva un vino di grande struttura e carattere che si contraddistinse all’expo di Parigi nel 1889. Questo vigneto reimpiantato da Bernardo Gondi nel 2000 da sempre vigneto principale per il Villa Bossi, altro gemma del Chianti Rufina. I diversi cloni di Sangiovese del vigneto donano a questo vino grande eleganza e carattere.
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Fino al 1987 il bianco della Tenuta Bossi era fatto con il Trebbiano.
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Fino al 1987 il bianco della Tenuta Bossi era fatto con il Trebbiano.
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Fino al 1987 il bianco della Tenuta Bossi era fatto con il Trebbiano.
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Dopo alcuni anni di sperimentazione Bernardo Gondi, iniziò a fare un rosé per soddisfare la richiesta, che si è affermata in quel periodo, di un vino fresco.
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Dopo alcuni anni di sperimentazione Bernardo Gondi, iniziò a fare un rosé per soddisfare la richiesta, che si è affermata in quel periodo, di un vino fresco.
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Dopo alcuni anni di sperimentazione Bernardo Gondi, iniziò a fare un rosé per soddisfare la richiesta, che si è affermata in quel periodo, di un vino fresco.
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Da sempre, alla Tenuta Bossi, viene fatto un Chianti Rufina base, però solamente dal 2000 si fa con questi vitigni.
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Da sempre, alla Tenuta Bossi, viene fatto un Chianti Rufina base, però solamente dal 2000 si fa con questi vitigni.
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Da sempre, alla Tenuta Bossi, viene fatto un Chianti Rufina base, però solamente dal 2000 si fa con questi vitigni.
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Prima del 1995 alla Tenuta Bossi, c’era un vino base ed una riserva più strutturata, era necessario avere una riserva più fresca e semplice da bere.
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Prima del 1995 alla Tenuta Bossi, c’era un vino base ed una riserva più strutturata, era necessario avere una riserva più fresca e semplice da bere.
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Prima del 1995 alla Tenuta Bossi, c’era un vino base ed una riserva più strutturata, era necessario avere una riserva più fresca e semplice da bere.
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Da sempre la Riserva Villa Bossi, è stata l’emblema della selezione dei migliori blend. Si potrebbe definire Gran Riserva o Gran Cru o un vino da riflessione. Da sempre il vino di punta, una riserva strutturata e molto longeva, solamente dal 1988 viene prodotta con questi vitigni.
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Intorno alla metà degli anni ’80 Bernardo Gondi, inizio a sperimentare il Cabernet, decise allora di acquistare delle barriques, e provare a fare alcuni blend. Dopo alcuni tentativi nel 1989 decise che la migliore scelta per il primo Super Tuscan della Tenuta Bossi fosse un Cabernet Sauvignon in purezza. Data la forza e la struttura del vino decise di rievocare con il nome le origini guerriere della famiglia.
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Intorno alla metà degli anni ’80 Bernardo Gondi, inizio a sperimentare il Cabernet, decise allora di acquistare delle barriques, e provare a fare alcuni blend. Dopo alcuni tentativi nel 1989 decise che la migliore scelta per il primo Super Tuscan della Tenuta Bossi fosse un Cabernet Sauvignon in purezza. Data la forza e la struttura del vino decise di rievocare con il nome le origini guerriere della famiglia.
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Intorno alla metà degli anni ’80 Bernardo Gondi, inizio a sperimentare il Cabernet, decise allora di acquistare delle barriques, e provare a fare alcuni blend. Dopo alcuni tentativi nel 1989 decise che la migliore scelta per il primo Super Tuscan della Tenuta Bossi fosse un Cabernet Sauvignon in purezza. Data la forza e la struttura del vino decise di rievocare con il nome le origini guerriere della famiglia.
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Intorno alla metà degli anni ’80 Bernardo Gondi, inizio a sperimentare il Cabernet, decise allora di acquistare delle barriques, e provare a fare alcuni blend. Dopo alcuni tentativi nel 1989 decise che la migliore scelta per il primo Super Tuscan della Tenuta Bossi fosse un Cabernet Sauvignon in purezza. Data la forza e la struttura del vino decise di rievocare con il nome le origini guerriere della famiglia.
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Nasce dalla visione di Bernardo Gondi, che sperimentando vari vitigni alloctoni, ha deciso l’esigenza di avere nella gamma dei vini della Tenuta Bossi, un vino seducente, moderno fatto da un blend di vitigni alloctoni e autoctoni.
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Nasce dalla visione di Bernardo Gondi, che sperimentando vari vitigni alloctoni, ha deciso l’esigenza di avere nella gamma dei vini della Tenuta Bossi, un vino seducente, moderno fatto da un blend di vitigni alloctoni e autoctoni.
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Nasce dalla visione di Bernardo Gondi, che sperimentando vari vitigni alloctoni, ha deciso l’esigenza di avere nella gamma dei vini della Tenuta Bossi, un vino seducente, moderno fatto da un blend di vitigni alloctoni e autoctoni.
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Nasce dalla visione di Bernardo Gondi, che sperimentando vari vitigni alloctoni, ha deciso l’esigenza di avere nella gamma dei vini della Tenuta Bossi, un vino seducente, moderno fatto da un blend di vitigni alloctoni e autoctoni.
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Nasce dalla visione di Gerardo e Lapo Gondi, che credendo nel territorio e nel suo vitigno più rappresentativo, il Sangiovese, hanno sentito l’esigenza di avere tra i vini della Tenuta Bossi, un vino tradizionale ma allo stesso tempo innovativo. Un vino che abbia le caratteristiche delle loro anime: potenza e persistenza, equilibrio e freschezza.
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Nasce dalla visione di Gerardo e Lapo Gondi, che credendo nel territorio e nel suo vitigno più rappresentativo, il Sangiovese, hanno sentito l’esigenza di avere tra i vini della Tenuta Bossi, un vino tradizionale ma allo stesso tempo innovativo. Un vino che abbia le caratteristiche delle loro anime: potenza e persistenza, equilibrio e freschezza.
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Nasce dalla visione di Gerardo e Lapo Gondi, che credendo nel territorio e nel suo vitigno più rappresentativo, il Sangiovese, hanno sentito l’esigenza di avere tra i vini della Tenuta Bossi, un vino tradizionale ma allo stesso tempo innovativo. Un vino che abbia le caratteristiche delle loro anime: potenza e persistenza, equilibrio e freschezza.
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Alla Tenuta Bossi, da sempre si fa il vin santo, come la tradizione vuole. Dagli anni ’50 si è iniziato a farlo con solo trebbiano.
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Alla Tenuta Bossi, da sempre si fa il vin santo, come la tradizione vuole. Dagli anni ’50 si è iniziato a farlo con solo trebbiano.
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Bernardo Gondi è stato sempre affascinato dai distillati, infatti alla Tenuta Bossi nell’800 si produceva uno dei migliori cognac italiani. Poiché la legislazione italiana per quanto concerne la distillazione è complicata, ci affidammo alla Bonollo per produrre un distillato con le nostre vinacce.
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La Tenuta Bossi, avendo un terroir che si adatta al vino come all'olivo, ha sempre prodotto un olio di grande pregio. Per questo motivo siamo stati tra i fondatori del Consorzio del Laudemio, che riunisce alcune delle migliori eccellenze toscane in campo olivicolo.
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La Tenuta Bossi, avendo un terroir che si adatta al vino come all’olivo, ha sempre prodotto un olio di grande pregio.
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